Il Premium Pass di FC 25: il calcio virtuale ha trovato un nuovo rigore… fiscale

Premium Pass di FC 25

Che EA Sports abbia un debole per le monetizzazioni non è certo una breaking news. Ma con l’introduzione del Premium Pass in EA FC 25, la software house ha deciso di alzare l’asticella – e probabilmente anche la pressione sanguigna di molti fan. Per chi pensava che la vera sfida fosse scalare le divisioni di Ultimate Team o comprare crediti FC 25, ecco che arriva un’altra boss fight: quella con il portafoglio.

Cos’è il Premium Pass

Il Premium Pass è la nuova (e discutibilissima) aggiunta di EA Sports all’interno del suo calcio digitale. Un battle pass stagionale, a pagamento, che promette ricompense extra, contenuti esclusivi e – parola di EA – “un’esperienza più gratificante per i giocatori EA FC 25 più attivi”. Tradotto: chi spende, sale più in fretta. Ma attenzione, niente “pay to win”… solo “pay to grind less”. Una differenza sottile come un fuorigioco al millimetro.

In concreto, il Premium Pass sarà disponibile per le modalità più gettonate: Ultimate Team, Club (ex Pro Club) e Carriera, introducendo livelli e ricompense simili a quelli già visti in altri titoli multiplayer come Fortnite o Call of Duty.

Quanto costa?

Ed eccoci al tasto dolente. Il Premium Pass costerà circa 15 euro a stagione, ovvero ogni 6-8 settimane. Per chi non fosse forte in matematica, parliamo di un potenziale esborso annuale di oltre 90 euro, a cui vanno ovviamente aggiunti i canonici 70 euro del gioco base (o più, se optate per una delle edizioni speciali con accesso anticipato e bonus estetici).

Ah, e se siete fan delle microtransazioni per i pacchetti FUT, probabilmente avrete già firmato la delega permanente al vostro conto PayPal. A questo punto, perché non vendere direttamente il rene sinistro in cambio di un Mbappé con l’intesa massima?

Cosa contiene?

Le ricompense includono oggetti cosmetici esclusivi, pacchetti boosting FUT, pose per il proprio avatar, oggetti per la modalità carriera, stili di maglia, tifoserie animate e – udite udite – anche XP boost per salire più rapidamente nei livelli del pass stesso. Un sistema perfetto per chi vuole bruciare le tappe e mostrare a tutti di aver ottenuto il massimo… senza mai giocare una partita intera.

Ma attenzione: EA ha specificato che nessun contenuto sbloccherà vantaggi competitivi diretti. Tutto sarà, almeno sulla carta, cosmetico o legato alla progressione. Peccato che la progressione più rapida si traduca spesso in un team più forte, più in fretta – e quindi sì, il confine con il pay-to-win si fa sempre più sfocato.

Una rivoluzione necessaria?

La narrativa ufficiale è che questo pass serva per offrire “più contenuti ai fan più coinvolti”. In realtà, molti lo leggono come l’ennesima strategia per spremere ulteriormente una community che, già da anni, ha imparato a convivere con loot box, currency virtuali e meccaniche che fanno impallidire persino i peggiori gacha game coreani.

Ma perché proprio ora? Con il passaggio da FIFA a EA FC, EA ha cercato di rilanciare il brand sotto un nuovo nome, ma con meccaniche ben note. L’introduzione del Premium Pass è, a tutti gli effetti, la formalizzazione di un modello economico già presente: monetizzare il tempo e l’attenzione del giocatore.

La reazione dei fan: più rosso del cartellino

Ovviamente, la community non l’ha presa benissimo. Su Reddit e Twitter (o X, per chi ancora finge che il rebranding abbia funzionato), si moltiplicano i thread al vetriolo. “Abbiamo pagato 70 euro per un gioco, ora ci chiedono altri soldi per divertirci davvero?” è il ritornello più gettonato.

Alcuni utenti ironizzano sull’idea di introdurre anche un “pass dell’arbitro”, per pagare un extra e ottenere decisioni più favorevoli in campo. Altri, invece, propongono direttamente una modalità “Paga per Vincere la Champions”.

Il problema, come sempre, è che una parte della playerbase continuerà a pagare. Perché funziona. Perché l’effetto FOMO (fear of missing out) è reale. Perché vedere il tuo avversario con la maglia nera-oro che tu non puoi avere, ti fa sentire come uno che ha perso un rigore a porta vuota.

E se non paghi?

Il lato più grottesco del Premium Pass non è ciò che offre, ma ciò che lascia fuori chi non vuole (o non può) pagare. Il rischio è quello di una frammentazione dell’esperienza: chi ha il pass, sblocca ricompense, personalizzazioni, vantaggi nel ritmo di gioco. Chi non ce l’ha, resta indietro. Non escluso, magari, anche nelle dinamiche sociali dei club o nelle sfide settimanali.

Una deriva che abbiamo già visto in tanti altri titoli multiplayer. Ma nel contesto di un gioco sportivo annuale, che già prevede spese extra, può diventare difficile da digerire.