Il termine “shapeshifter” – mutaforma – evoca magia e meraviglia: personaggi capaci di trasformare se stessi, il proprio aspetto o il proprio ruolo. In due produzioni recenti, la dinamica del cambiamento assume forme diverse ma complementari: da un lato EA FC 25, con i suoi sfidanti formidabili nel mondo del football virtuale; dall’altro l’affascinante ed etereo AER: Memories of Old, che attinge alla mitologia e all’esplorazione onirica.
Questi due esempi dimostrano come, nel game design contemporaneo, il concetto di trasformazione possa ispirare esperienze uniche: dall’artificio del gameplay manageriale al viaggio introspettivo in paesaggi sospesi. Vediamo insieme come ciascun titolo interpreta il tema e perché entrambi, a modo loro, fanno leva sull’idea del mutamento – non solo estetico, ma strategico e narrativo.
Shapeshifters in EA FC 25: rivoluzione tattica nel FUT

🔄 Migrazione di ruolo e statistiche evolutive
Con il rilascio della campagna “Shapeshifters” nel Football Ultimate Team™, EA introduce un concetto inedito: giocatori con posizione evolvibile all’interno della rosa. Pensate a un centrocampista che diventa difensore centrale o un attaccante che assume compiti da esterno: non è solo questione di cambio di numero, ma di statistiche e PlayStyle rinnovati, con benefici concreti.
Icone e Leggende: il ritorno dei grandi
La campagna non si limita ai talenti emergenti, ma include anche le Icone e Heroes: simboli del passato ormai leggendari che, per la prima volta, possono assumere ruoli diversi dal loro storico contesto. Una leggenda del centrocampo può improvvisamente diventare leader difensivo, con un pacchetto statistico ottimizzato per il nuovo ruolo .
È un repertorio emozionante: George Weah come esterno offensivo, o Carles Puyol reinventato come mediano difensivo… le possibilità tattiche si moltiplicano, e la creatività dei giocatori è libera di sperimentare schemi inediti.
Chimica e strategia: l’aspetto meta
Oltre alla trasformazione fisico/meccanica, entrano in gioco effetti di chimica innovativi, simili ai famosi Globetrotters. Alcuni giocatori agiscono da “pivot” per la squadra, amplificando l’efficacia tattica e creando combinazioni più fluide tra ruoli diversi.
In sostanza, un cambiamento di ruolo non è solo estetico: può rivitalizzare team con debole chimica, consentendo nuovissime soluzioni tattiche. Il gioco pretenderebbe quindi una riflessione strategica costante nell’assemblare le squadre.
Stagione 8 e evo story: il racconto dietro le carte
Il concept di Shapeshifters si integra nella Stagione 8, attiva durante il periodo del Team of the Season. EA ha anticipato il rilascio di speciali Evolutions guidate da storyline, che aggiungono una componente narrativa all’acquisizione di carte: i giocatori “crescono” durante la Stagione, sbloccando abilità non solo sul campo ma anche nella formazione della squadra.
Questa ibridazione tra metagame e storytelling rende ogni carta unica: non solo per le statistiche finali, ma per il percorso che l’ha portata a diventare tale. Un modo efficace per legare meccaniche e narrazione in un gioco tradizionalmente votato al gesto tecnico.
AER: Memories of Old – un’esplorazione spirituale e mutante

Volare per ritrovare se stessi
Nel mondo sospeso di AER, rivisto su Ubisoft+, impersoniamo Auk, l’ultima dei mutaforma. La sua capacità unica? Trasformarsi in uccello e sorvolare un regno diviso tra isole fluttuanti, antiche rovine e vestigia divine .
Non è un power-up narrativo, ma un’abilità che ridefinisce l’esperienza di gioco: esplorare, raccogliere memorie, risolvere puzzle e avvicinarsi alla storia del mondo significa letteralmente cambiare prospettiva. E quel volo diventa metafora del distacco dall’ordinario – e del ritorno a un sé autentico.
Codice visivo e minimalismo emotivo
Grafica stilizzata, ambientazioni rarefatte e colori sommessi: AER non punta al realismo grafico, ma a evocare uno stato d’animo. Le forme lievi delle isole, le architetture antiche e l’assenza di dialoghi fanno del gioco un’esperienza dalla forte componente riflessiva.
Archeologia spirituale sui cieli perduti
Il cuore narrativo di AER si dipana tra nonlinearità e scoperta: le rovine raccontano una civiltà estinta, le divinità celate, i passaggi che collegano il passato con la fine imminente del presente .
Il tema del mutamento, qui, non è tattico ma esistenziale: Auk non cambia ruolo, cambia senso del mondo e identità storica. Il giocatore, così, diventa archeologo non solo di rovine, ma di memorie dimenticate – e trasformarsi in uccello è passaggio attraverso le ferite del tempo.
Due visioni del mutamento a confronto
Aspetto | EA FC 25 “Shapeshifters” | AER: Memories of Old |
---|---|---|
Tipo di mutazione | Ruolo tecnico, posizione sul campo | Cambiamento di forma, percezione territoriale |
Finalità | Ottimizzare squadra, ampliare opzioni tattiche | Esplorazione, narrazione, immersione emotiva |
Collegamento narrativo | Evoluzioni legate a carte Icon & Heroes, Stagione narrativa | Rivelazione della civiltà perduta, archeologia spirituale |
Meccanica core | Cambiamento di carta con statistiche diverse | Trasformazione in uccello per esplorare |
Perché i mutaforma affascinano gamer e designer
💡 La promessa del diverso
Il richiamo forte del mutamento è la possibilità di uscire dai confini prestabiliti. Servirà sempre più, in un medium che necessita di novità continue. Shapeshifters, in ambito sportivo, incarna questa speranza: un giocatore può evolvere e costruire una squadra su misura, reinventandola partita dopo partita.
In AER, diviene riflessione sul sé e sul tempo: cambiare forma è anche cambiare prospettiva, imporre al mondo uno sguardo nuovo, più ampio, consapevole.
Narrativa strutturale
Mutare non è solo cambio estetico: significa introdurre componente narrativa o meta-narrativa. EA lo fa con le Evolutions e storyline personalizzate nel FUT, mentre Ubisoft lo fa con un ambiente che parla del passato e di Auk stessa. Risultato? Ambienti di gioco più ricchi, coinvolgenti, con una storia che si costruisce intorno alla capacità di trasformarsi.
Immaginare il futuro: shapeshifting come trend in espansione
Guardando al futuro, ci aspettiamo evoluzioni del concetto di shapeshifting in altri generi:
- JRPG e RPG open world – dove il giocatore alterna forme per accedere a quest, zone segrete, dialoghi coerenti
- MMO e giochi collaborativi – con mutaforma strategici capaci di alterare ruolo, ruolo nel gruppo, sinergie
- Hybrid narrative games – storie ramificate che cambiano in base al percorso di metamorfosi scelto
il mutamento che costruisce nuovi mondi
Da una parte EA FC 25 ha reso il mutamento una scelta tattica: carta da gioco che muta, squadra che si plasma, competizione che si reinventa. Dall’altra parte AER: Memories of Old ha narrato la metamorfosi come atto esistenziale: cambiare forma per cambiare visione, ricontestualizzare un mondo perduto.
Due sfumature dello stesso concetto: la trasformazione. Tantissime altre potranno nascere.